Un giovane allevatore di Desulo costruisce il suo futuro tra i pascoli della Barbagia, unendo tradizione, libertà e innovazione rurale.
Tra le montagne selvagge della Barbagia, nell’agro di Gadoni, nei pressi del valico di Ortuabis, si estendono i 120 ettari dell’azienda agricola di Francesco Locci, giovanissimo allevatore di Desulo che ha scelto di dedicare la sua vita alla campagna. Qui, tra sughere, lecci, corbezzoli, roverelle e macchia mediterranea, pascolano liberi i bovini da carne che Francesco alleva con metodo tradizionale, lasciandoli muovere senza recinti forzati. “Gli animali sono al pascolo brado – racconta –. Sono liberi di andare dove vogliono”.
L’azienda ha beneficiato del sostegno del GAL BMG, che ha permesso di organizzare una grande pulizia del terreno su circa 20 ettari, indispensabile per migliorare e favorire il pascolo degli animali. “L’aiuto del GAL è stato fondamentale – spiega – perché ci ha dato i fondi per lavorare il terreno e creare condizioni migliori per gli animali e per la gestione quotidiana”.
La passione di Francesco per questo lavoro nasce da lontano, quando da bambino seguiva il nonno in campagna. “Mi sono sempre piaciuti gli animali – ricorda –. Dopo gli studi ho deciso di investire la mia vita in questo mestiere, perché qui mi sento libero e vicino alla natura”.
La libertà è infatti uno degli aspetti che più ama:
“In campagna non sai mai cosa ti aspetta. Ogni giorno è diverso: può essere facile, oppure puoi trovare tutto in disordine e dover ricominciare da capo. A volte si rientra all’una, altre volte alle otto di sera”.
Un lavoro a misura dei ritmi della natura e molto diverso dal tradizionale lavoro d’ufficio.
Il futuro è già nei suoi progetti: nuove strutture per il ricovero degli animali, spazi per i vitelli e un capannone più grande per l’ingrasso e la macellazione, così da creare una filiera corta in cui il consumatore possa acquistare direttamente e, perché no, gustare la carne sul posto con arrostite e degustazioni. “Mi piacerebbe che un giorno l’azienda diventasse anche agrituristica – spiega – per diversificare e far vedere agli ospiti da dove arrivano i prodotti che portano in tavola. Molti non conoscono il percorso della carne, e questo è il momento di ricostruire la filiera”.
Il consiglio di Francesco ai giovani che vogliono avvicinarsi alla campagna è solo uno, quello di “avere la passione. Non è un lavoro facile: serve impegno, costanza e la capacità di accettare le sfide quotidiane”.
Così, tra i boschi di sughere e il pascolo libero, Francesco Locci porta avanti una scommessa prima di tutto con sé stesso: far crescere un’azienda sempre più strutturata, capace di garantire un lavoro professionale e indipendente, ricostruire l’intera filiera – dal pascolo al macello – e, perché no, riportare il consumatore a un contatto diretto con le produzioni più genuine della Barbagia.
Testi: Giulia Eremita; Video: Gianluca Flore
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per la Sardegna 2014-2022; Organismo responsabile dell’Informazione: Gal Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu; Autorità di Gestione: Regione Sardegna-Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro Pastorale; Sottomisura: 19.2 “Sostegno per l’esecuzione delle operazioni nell’ambito della strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo – Azioni di Sistema (CUP: H58H25000280009)
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