Dalle montagne della Barbagia, la storia di Dante Carboni e Luciano Onano, pionieri della coltivazione di funghi più alta della Sardegna.
Quando hanno iniziato, 24 anni fa, sono stati presi per matti. Un po’ come accade a tutti gli innovatori che osano dove altri prima non erano arrivati. Oggi, a distanza di cinque lustri, non solo tengono duro, ma migliorano le proprie performance.
Dante Carboni e il suo socio della Società Agricola Funghi Belviesi, Luciano Onano, sono i re dei funghi. E il loro regno è a Belvì, dove hanno realizzato la coltivazione più alta dell’Isola.
“Sì, siamo a circa 900 metri dal livello del mare. Penso che sia l’unica azienda per la produzione di funghi che lo faccia a questa altezza. In Sardegna di sicuro, ma probabilmente anche in Italia. Non mi risultano casi del genere. I competitors ci sono. E anche tanti, ma sono tutti in pianura”, dice l’imprenditore.
La sua è una famiglia di commercianti (“mio nonno paterno veniva da Bosa era de “sos perriganos”, citando il soprannome che nella città del Temo individua e distingue tutti in maniera indelebile), ma per i funghi c’è una passione tutta personale e una competenza acquisita negli anni. “Sicuramente ha contato anche essere un cercatore esperto in un territorio che sa regalare soddisfazioni”, dice Dante.
“La produzione annua solitamente supera i 540 quintali. La stagione dei funghi da queste parti inizia ad agosto e, di solito, si conclude ai primi di luglio. Poi sono altri a farla arrivare nelle tavole dei consumatori. Noi serviamo i gruppi principali della grande distribuzione, a cui diamo un prodotto fresco che piace e di conseguenza si vende”. Le tipologie sono diverse. Principalmente qui si producono i pleurotus ostreatus, bianco ostrica, molto apprezzato per la sua consistenza carne e il sapore gradevole. Poi il cardoncello, pioppino e pleurotus cornucopia.
“Forse sarei già dovuto andare in pensione, ma sono ancora qua. Mi piacerebbe che mio figlio, attualmente studente, prendesse in mano l’attività, dandole continuità. Un ragioniere in azienda serve sempre, così come braccia e volontà”, aggiunge.
“Ė il sogno di ogni belviese avere dei figli che possano rimanere in questi territori. Il passaggio generazionale è importante, così come poter condividere le varie tappe dell’esistenza vicini e non a migliaia di chilometri di distanza”.
In questi anni non sono mancati anche i finanziamenti e i supporti per piccoli grandi investimenti. Particolarmente prezioso il contributo del GAL. “Qui ogni piccolo contributo aiuta le imprese, perché viviamo in zone dove gli spostamenti sono difficoltosi e i costi lievitano”.
Testi: Luca Urgu; Video: Antonio Ruju
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per la Sardegna 2014-2022; Organismo responsabile dell’Informazione: Gal Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu; Autorità di Gestione: Regione Sardegna-Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro Pastorale; Sottomisura: 19.2 “Sostegno per l’esecuzione delle operazioni nell’ambito della strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo – Azioni di Sistema (CUP: H58H25000280009)
SCOPRI LE ALTRE STORIE SU galbmg.it/stories/