Un gruppo di allevatori under 40 rilancia la storica cooperativa dell’Unione dei Pastori, simbolo di qualità e comunità nel cuore della Barbagia.
Ha superato il mezzo secolo di attività e ha una storia illustre e importante all’interno del modello cooperativistico isolano. In un passato – nemmeno così lontano – si era arrivati anche a sessanta soci conferitori e a fatturati con più zeri.
Oggi un direttivo giovane cerca di riportare il caseificio dell’Unione dei pastori di Sarule agli antichi fasti.
Serve più latte e nuovi ingressi tra i soci per aumentare la produzione. Gli sbocchi di mercato per un prodotto – da sempre molto apprezzato – si stanno trovando. Anche grazie agli enti territoriali di promozione come il GAL e i distretti rurali che si stanno rivelando preziosi e di supporto per una serie di investimenti e per l’attività – sempre più complessa – della promozione territoriale e del marketing.
“Sono da poco tempo il presidente del caseificio”, dice Salvatore Sirca, “faccio l’allevatore e l’amministratore. Qui gestiamo tutto il processo. Da quando entra il latte nello stabilimento a quando esce il prodotto finito dopo la lavorazione”. Il presidente crede nella rinascita.
“La cooperativa ha davvero i mezzi per poter riprendere il percorso virtuoso del passato. Qui siamo arrivati a lavorare oltre un milioni di litri di latte. E la cooperazione anche nel mondo delle campagne può continuare ad essere quella formula economica giusta tra impresa, ovvero logiche di mercato e impronta sociale”, sottolinea l’allevatore che vorrebbe continuare a vivere e lavorare nella sua Sarule. “Qui sto bene e mi piacerebbe continuare stare e programmare il futuro.
La nostra è una realtà ancora sana e a misura d’uomo con una qualità della vita alta. Se riuscissimo poi a rilanciare come si deve la cooperativa sarebbe il massimo”.
Qui davvero il riscatto può ripartire dai giovani. E dalla loro voglia di rimanere nel territorio prendendo le redini delle aziende dei padri. La struttura – un po’ datata – avrebbe certo bisogno di un restyling, e sarebbe un peccato vederla spegnersi. Qui si realizzano eccellenze casearie premiate dai consumatori e dai mercati che occorre conoscere e raggiungere anche con mirate politiche di marketing e un’attività di promozione mirata.
Il cavallo di battaglia rimane il Monte Gonare poi ci sono altri prodotti dagli stagionati ai molli. “Sono prodotti davvero molto apprezzati ovunque. Chi li assaggia li riprende sempre. Segno evidente che la materia prima è ottima e anche le tecniche di lavorazione collaudate e a regola d’arte”, aggiunge Salvatore Sirca, che rimarca il ruolo fondamentale che sta avendo il GAL BMG in questa fase.
“Un supporto preciso e puntuale. Siamo davvero molto riconoscenti per il lavoro che stanno svolgendo che possiamo toccare con mano”, dice, “e le ricadute positive si stanno già notando”. Ora ovviamente dobbiamo continuare sulla strada tracciata.
Testi: Luca Urgu; Video: Antonio Ruju
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per la Sardegna 2014-2022; Organismo responsabile dell’Informazione: Gal Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu; Autorità di Gestione: Regione Sardegna-Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro Pastorale; Sottomisura: 19.2 “Sostegno per l’esecuzione delle operazioni nell’ambito della strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo – Azioni di Sistema (CUP: H58H25000280009)
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