
A Desulo, una dimora rinasce per raccontare la Sardegna dei legami, della transumanza e delle radici condivise.
La storia di Romina Zanda, imprenditrice turistica, unisce due territori solo in apparenza lontani: le montagne di Desulo, suo paese d’origine, e le pianure del Sulcis-Iglesiente, dove è cresciuta, a Villamassargia. La sua nuova struttura ricettiva nasce proprio per far dialogare queste due anime della Sardegna, legate da un’antica tradizione pastorale: la transumanza.
Per secoli, i pastori di Desulo hanno praticato la transumanza, spostandosi d’inverno verso le pianure del sud Sardegna per sfuggire alla neve del Gennargentu e garantire pascoli ai greggi. Alcune famiglie si stabilirono definitivamente nel Campidano e nel Sulcis-Iglesiente, come la sua, lasciando un’eredità di legami culturali e sociali tra Barbagia e pianura. “La mia struttura è figlia di questa storia – racconta Romina –. Voglio che chi viene a Villamassargia possa scoprire le radici di Desulo e sentire il legame tra questi due mondi”.
L’affittacamere a Desulo sorge in via Armando Diaz, nella casa appartenuta alla famiglia del marito, Don Salvatore Lai Deidda, sacerdote e poeta morto giovanissimo, a soli trent’anni, nel 1951, mentre era parroco a Tonara. Conosciuto anche come don Lay Deidda, fu una delle figure più poetiche e colte della Barbagia di metà Novecento: sacerdote, giornalista, poeta bilingue e autore di opere come “Cantos de monte” e il poema epico in sardo “Amsicora”, che celebrano la natura, la comunità montana e le virtù della Sardegna arcaica.
Romina e la sua famiglia hanno scelto di recuperare l’edificio anche per far rivivere la sua memoria. Dopo la morte di Deidda la casa era diventata un forno rionale, ma oggi, grazie a una ristrutturazione rispettosa dei materiali originari – pietra a vista, intonaci tradizionali e legno – ospita una cucina per le colazioni e due camere accoglienti, restituendo all’abitazione il fascino autentico. “Era importante ridare a questa casa la sua anima – spiega –. Senza il supporto del GAL BMG non avrei potuto realizzare nulla. Spero di continuare a crescere anche grazie a questi strumenti”.
Per Romina, Desulo resta un punto fermo pur conoscendone le difficoltà, come ricordava lo stesso Don Deidda: “Troppo cielo per non tornare e troppe pietre per restare”.
“Ho voluto far crescere i miei figli a Desulo perché non dimenticassero le loro radici. Anche se vivono altrove, so che porteranno sempre nel cuore questo paese”
Il suo sogno è che Desulo diventi una località turistica importante come il Trentino o la Valle d’Aosta, perché “abbiamo tutte le caratteristiche perché questo accada”.
Il consiglio che offre a chi vuole intraprendere è chiaro: “Desulo ha bisogno di tanti imprenditori. Uno da solo non fa niente. Servono ristoranti, letti, musei, idee nuove. Se un progetto è giusto, vale la pena tentare. Solo così possiamo dare valore a questo territorio”.
Testi: Giulia Eremita; Video: Gianluca Flore
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per la Sardegna 2014-2022; Organismo responsabile dell’Informazione: Gal Distretto Rurale Barbagia Mandrolisai Gennargentu; Autorità di Gestione: Regione Sardegna-Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro Pastorale; Sottomisura: 19.2 “Sostegno per l’esecuzione delle operazioni nell’ambito della strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo – Azioni di Sistema (CUP: H58H25000280009)
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